Mastite ed i suoi sintomi

La mastite, definita infiammazione del seno con sintomi dolorosi, accompagna la maggior parte delle madri che allattano. Il più delle volte si manifesta durante la sesta settimana dopo il parto, ma i sintomi possono comparire praticamente in qualsiasi momento dell’allattamento. Si distinguono mastiti con decorso acuto e cronico. L’infiammazione acuta o improvvisa del seno è più facile da trattare rispetto all’infiammazione cronica, che dura più a lungo e tende a ritornare. Per le madri a cui è stato diagnosticato il diabete, è necessario un esame più approfondito per escludere la possibilità di tumori.

Fattori dell’infiammazione del seno (mastite)

Il fattore fondamentale della mastite è una tecnica di allattamento sbagliata, durante la quale si formano i cosiddetti microtraumi del capezzolo. I fattori di rischio includono reggiseni troppo stretti indossati dalla madre che allatta o la ritenzione di latte dovuta a un insufficiente svuotamento del seno e a un’eccessiva produzione di latte. Inoltre, il grado di abitudini igieniche influisce sulla probabilità di malattie ginecologiche.  Un’igiene inadeguata può causare l’ostruzione dei dotti lattiferi o la crescita di batteri. Anche le donne con un sistema immunitario indebolito sono predisposte all’infiammazione.

Sintomi dell’infiammazione del seno (mastite)

Innanzitutto, è importante saper distinguere se si tratta di una vera e propria infiammazione del seno o di un meno spiacevole sovraccarico o ritenzione di latte materno. I sintomi collaterali sono fondamentali. Il dolore al seno può essere accompagnato da febbre, arrossamento della zona interessata e striature arrossate che vanno dall’ascella all’areola. In caso di infiammazione del seno, il dolore è quasi insopportabile rispetto ai casi in cui è una semplice ritenzione del latte. Durante l’infiammazione possono comparire anche fiacchezza e mal di stomaco.

Prevenzione dell’infiammazione del seno (mastite)

Soprattutto una rigorosa igiene della madre che allatta riduce il rischio di trasmettere i batteri che causano l’infiammazione del seno. Lo svuotamento regolare della ghiandola mammaria è una prevenzione essenziale contro le malattie ginecologiche, che può essere effettuata anche al di fuori dell’allattamento al seno, spremendo il latte in un contenitore adatto. Un sistema immunitario sufficientemente forte contribuisce poi a proteggere le mamme da complicazioni ginecologiche indesiderate durante l’allattamento. È quindi necessario non sottovalutare il regolare rafforzamento del sistema immunitario.

Trattamento dell’infiammazione del seno (mastite)

Solo il medico decide se è necessario intervenire contro l’infiammazione con un trattamento antibiotico o se si tratta di una condizione di mastite non troppo grave. Tuttavia, ogni madre ha il diritto di scegliere il proprio modo di curare il proprio benessere, che sia sotto forma di automedicazione accompagnata da un ginecologo o solo di trattamento domiciliare. Ogni donna che allatta può alleviare i sintomi dell’infiammazione del seno allattando il più spesso possibile, anche se può essere doloroso. Se il bambino non ha necessità o non riesce ad attaccarsi al seno per l’allattamento, si raccomanda di spremere il latte materno in un contenitore. In caso di infiammazione del seno accompagnata da febbre, è necessario riposare il più possibile e applicare vari impacchi sul seno dolorante. Se la madre non riesce ad evitare una malattia infiammatoria, è opportuno valutare se ha un’immunità sufficiente e, se necessario, rafforzare il sistema immunitario con una dieta adeguata.

Influenza del sistema immunitario sull’infiammazione del seno (mastite)

Poiché la mastite è una malattia infiammatoria, il sistema immunitario svolge un ruolo importante. Se le difese immunitarie sono indebolite, i virus e i batteri hanno grandi possibilità di moltiplicarsi e di scatenare infiammazioni. Poiché l’infiammazione del seno è una malattia delle mamme, è necessario scegliere di rafforzare il sistema immunitario in modo naturale.