Come funzionano le cellule tumorali, i linfociti e il sistema immunitario
Le cellule tumorali sono molto particolari rispetto alle cellule sane. La loro “vita” e il loro funzionamento sono molto complessi e sono ancora oggetto di ricerca. Ciò che è già stato rivelato, tuttavia, è che possono nascondersi dal sistema immunitario per lunghi periodi di tempo, modificando la sua configurazione e resistendo così ai tentativi di distruzione.
Nutrizione e funzionamento delle cellule tumorali
Il principale alimento delle cellule tumorali è lo zucchero, il glucosio. Nella sua acquisizione, le cellule tumorali sono più penetranti e più veloci delle cellule sane, pertanto, durante la crescita del tumore, la loro rapida crescita (“ingrassamento“) è associata all’oppressione, alla fame e all’inedia delle cellule sane e al drenaggio dei nutrienti dall’organismo. Le cellule tumorali creano meccanismi propri che le riforniscono di glucosio dai tessuti circostanti e consentono loro di ottenere il nutrimento necessario per crescere. Ottengono energia dal glucosio fornito principalmente tramite glicolisi anaerobica (scissione del glucosio senza l’uso di ossigeno), il che le distingue dalle cellule sane che dipendono dall’ossigeno per ottenere energia. Il meccanismo di acquisizione di energia senza apporto di ossigeno è probabilmente causato dalla rapida crescita del tumore, che non smette di ricevere ossigeno dalla rete vascolare. La produzione di energia da parte della glicolisi produce acido lattico come sostanza di scarto, che provoca un’acidità chiaramente superiore in prossimità del tumore. È l’acido lattico prodotto dal tumore durante la glicolisi a creare problemi ai linfociti T, cellule del sistema immunitario che non possono combattere il tumore con tutte le loro forze.
Inoltre, l’acido lattico in prossimità del tumore agisce come antiossidante, distruggendo i radicali liberi dannosi, riducendo così gli effetti della chemioterapia e della radioterapia, che creano radicali liberi per danneggiare il tumore. Il tumore è quindi in grado di difendersi dai tentativi di eradicazione – limitando le capacità difensive dei linfociti T, attraverso l’azione antiossidante, e anche la mancanza di ossigeno nelle vicinanze del tumore complica l’efficacia di alcuni farmaci. Oltre a questa difesa, le cellule tumorali possono anche influenzare l’ambiente circostante a loro vantaggio: forniscono alle cellule del tessuto connettivo (fibroblasti) l’acido lattico di scarto, per cui il tumore riceve una sostanza che riduce la sensibilità delle cellule tumorali alla chemioterapia (la cosiddetta chemioresistenza). Altre sostanze prodotte dal tumore – le citochine – sopprimono la forza della risposta del sistema immunitario e, mantenendo un’infiammazione sostenuta, modificano la capacità dei linfociti T, che invece di distruggere il tumore iniziano a proteggerlo come un proprio tessuto.
Tumori e glutammina
Quando crescono, alcuni tumori scelgono un altro tipo di alimento: la glutammina, un aminoacido non essenziale che si trova comunemente nella carne rossa, nei legumi e nei prodotti caseari. Nella sua forma pura, viene utilizzata dagli atleti per promuovere la crescita della massa muscolare e, se somministrata ai pazienti oncologici, favorisce l’aumento di peso. Per le persone sane, la glutammina non rappresenta un rischio, ma per è indispensabile per i tumori. Nei pazienti oncologici, questa somministrazione porta letteralmente a nutrire il tumore e quindi a sopprimere l’importanza del trattamento, pertanto la somministrazione di glutammina dovrebbe essere affrontata solo nella fase terminale della malattia, quando non ci sono possibilità di cura. La sua decomposizione produce ammoniaca alcalina, che neutralizza l’ambiente acido intorno al tumore, facilitandone il funzionamento.
Modificazione della dieta nel trattamento dei tumori
La “dieta” del tumore e i prodotti del suo metabolismo si aiutano a vicenda. Pertanto, nel trattamento dei tumori è importante bloccare tutte le possibili fonti di nutrimento per le cellule tumorali e sopprimere il metabolismo del glucosio e della glutammina in modo appropriato: una dieta a basso contenuto di carboidrati con l’omissione di alimenti ad alto contenuto di glutammina, integratori naturali – tè verde di alta qualità (i tè Matcha e Sencha hanno il più alto contenuto di antiossidanti), resveratrolo (un antiossidante che blocca il metabolismo del glucosio), vitamina C, beta-glucani e, soprattutto, una dieta sana, preferibilmente “senza glutine”. Una dieta sana con una predominanza di alimenti alcalinizzanti, composta da molta frutta, verdura, oli e grassi sani e di qualità, che favoriscono l’immunità e alleggeriscono l’organismo. Anche altri metodi possono alleviare l’organismo appesantito e favorire il processo di guarigione: succhi di frutta e verdura, digiuno regolare, uso dei cosiddetti alimenti verdi (clorella, orzo giovane, spirulina), aloe vera, goji, argento colloidale, esercizio fisico regolare all’aria aperta, stare con i propri cari e attività che portano gioia.